VOLLEY MISTO
Per il Va.Lore Atl Adria ottimo 5° posto ai Campionati italiani Uisp di Rimini

(Ed. ROVIGO)
Stagione da incorniciare per la Va.Lore Atl Volley di Adria. Dopo la vittoria del campionato provinciale Uisp misto, della coppa interprovinciale con Ferrara e il 4° posto alla coppa interregionale, ha raggiunto un ottimo 5° posto al campionato nazionale a cui partecipavano le 17 squadre più forti d’Italia.
Il Campionato nazionale di volley misto Uisp, all’11^ edizione, si è svolto a Rimini e si è sviluppato nella fase eliminatoria con quattro gironi all’italiana La Va.Lore è capitata nel girone a 5 con Leonessa V. Latina, Evò San Cesario Lecce, San Raffaele Cimena Torino e Outlaw Pescara. Nella partita con Latina, guidata da un giocatore della nazionale ucraina, Adria ha vinto il primo set 25-22 poi si è dovuta inchinare 25-20 e 15-5. Riscatto nelle due partite successive contro Lecce e Torino, chiuse con due netti 2-0, rispettivamente 25-11/25-12 e 25-14/25-16. Obbligata a vincere contro la fortissima compagine di Pescara, vincitrice della Supercoppa nazionale 2014, la Va.Lore è scesa in campo agguerrita, ma ha ceduto nel primo set 25-18, ma ha ha portato a casa gli altri due set 25-16 e 17-15 qualificandosi come seconda dietro Latina.
Ha quindi sfidato il forte Ucn United di Firenze partendo bene, trovata pure in vantaggio di 4 punti, ma cedendo 25-22 e poi 25-15 nel secondo. La Va.lore è uscita dalla competizione sconfitta 2-0 dalla squadra poi si rivelatasi vincitrice dello scudetto, 3-2 in finale su Latina. Gli adriesi hanno chiuso quindi con un ottimo quinto posto grazie ad un prezioso lavoro di squadra, diretto dal coach Bellan, e alle prestazioni maiuscole di capitan Rossi, Renier, Mosca e lo stesso Bellan, coadiuvati dal lavoro superlativo delle ragazze Cucaro, Baruffa, Checchinato, Passarelli, Tamiso e, non per ultimi, del presidente/giocatrice Bonazzi e del dirigente massaggiatore Zanellato.

Scatti, piroette e mazzate a tutta birra in bicicletta

Da gioco nobile ed elitario, il polo si è evoluto in bike polo, passando dalla sella del cavallo a quella della bicicletta, per raggiungere un nuovo stadio evolutivo: l’hardcourt bike polo. Nato nell’Ottocento in Irlanda, il polo classico, a cavallo su prato, ha vissuto una metamorfosi alla fine degli anni Novanta, fra i sobborghi statunitensi di Seattle, trasformandosi in uno sport urbano, praticato perlopiù su piste in cemento o in campi di fortuna. Al pattinodromo comunale di via Girolamo Fabrici D’Acquapendente e al parco Brentella, hanno fatto tappa fino a ieri i maestri della specialità per l’European hardcourt bike polo championship (Ehbpc), ovvero il campionato europeo, che oltre al titolo continentale ha assegnato alle prime 16 classificate la qualificazione ai Mondiali, in programma a Montpellier l’ultima settimana di agosto. All’evento, organizzato dall’associazione Rode Bike Polo, hanno partecipato 80 squadre di 19 paesi del vecchio continente, compresa l’Italia. «Da quest’anno, Rode si è costituita come associazione sportiva dilettantistica (asd) affiliandosi alla Uisp», spiega Stefano Baccarin, un responsabile organizzativo di Rode. «Il livello di gioco è molto elevato, ma non esistendo ancora una federazione di riferimento abbiamo dovuto muoverci autonomamente per organizzare l’Europeo. In Europa, però, le comunity di bike polo adesso stanno provando a fondare un’istituzione federale, che possa mettere a sistema anche manifestazioni come l’Ehbpc». Il regolamento del polo in bicicletta? Attinge un po’ dall’hockey, un po’ dalla pallanuoto. Si gioca tre contro tre con una pallina da hockey e il gol è valido solo quando si colpisce la palla con la parte rotonda della mazza e non dal lato lungo della testa o dalla stecca. Le partite durano dieci minuti: vince la squadra, che segna per prima cinque gol. Il contatto bici-bici non è ammesso, ma viene tollerato a determinate condizioni. L’infrazione principale, però, riguarda i piedi, che non si possono mai appoggiare a terra. Se toccano il rettangolo di gioco, il polista deve recarsi verso il bordo all’altezza del centrocampo ed eseguire il cosiddetto tap sbattendo la mazza sulla sponda. Solo a quel punto può rientrare in gioco. «Bisogna controllare bene la bici», racconta Mike Piovan, giocatore dal 2009 e membro di Rode. «Occorre equilibrio, ma servono anche riflessi pronti e spirito di squadra per essere un buon giocatore di bike polo. Abbiamo ottenuto in gestione da parte del Comune di Padova gli spazi del pattinodromo. Ci alleniamo ogni martedì e giovedì dalle 21.30 a mezzanotte. Siamo alla ricerca di nuove persone, che vogliano giocare a bike polo. Quasi nessuno lo sa, ma qui al pattinodromo abbiamo la fortuna di avere a disposizione due dei campi più belli e invidiati d’Europa».